Una volta che un intruso si fosse introdotto nel castello, si sarebbe trovato solo nel cortile dove avrebbe potuto essere colpito agevolmente, sia dal mastio sia dal camminamento di ronda, che gira sulla spessa muraglia che circonda dall’alto il cortile sui tre lati non interessati dal mastio, sia ancora dalla stessa torretta d’ingresso. Quest’ultima, infatti, risulta essere costituita da soli tre lati quindi aperta dalla parte del cortile: tale accortezza, assai diffusa anche altrove, consente di poter colpire dal mastio chi si trova nella torre, cosicché nell’eventualità che quest’ultima fosse stata guadagnata dal nemico l’assediato poteva continuare la resistenza rifugiandosi nel mastio.
Nella rocchetta, sul lato est, è murato lo stemma in marmo degli Aldobrandeschi. Altro stemma della stessa casata nonché lo stemma di Siena sono posti sul lato settentrionale del mastio. Tali stemmi sono in pietra o marmo e tutti a forma di scudo. Altri graffiti appartenenti a commissari o capitani che si avvicendarono nel castello tra i secoli XIV e XV si trovano sugli stipiti della porta d’ingresso al mastio. Due ulteriori graffiti, riportanti le date 1471-1478 si trovano sulle pietre della scarpata in prossimità della porta dal lato settentrionale.