La seconda torre (o mastio) fu apposta sulla primitiva costruzione negli anni 1471-1478. Per salire nei locali superiori del mastio, il cui accesso si trova a quota notevolmente alta rispetto al cortile, era necessario che il nemico salisse le due rampe della scala esterna e opposta all’ingresso più recente quindi durante la salita avrebbe potuto essere colpito ancora una volta. Ma pur supponendo che anche in tale salita l’assalitore avesse potuto cavarsela non sarebbe riuscito ugualmente ad accedere al mastio: infatti il ripiano seguente al termine della seconda rampa della scala in pietra era invece di legno e facilmente ribaltabile dal mastio stesso. Il mastio dunque era ben predisposto per un’ultima ma nient’affatto disperata difesa ad oltranza: era una fortezza nella fortezza.
Esso era totalmente attrezzato per partecipare appieno alla difesa dell’intero castello: si osservi e si pensi anche alla torre sporgente dall’angolo esterno al paese, alta quanto il mastio stesso, istituita con l’evidente intento di rafforzare questo e tutto il complesso nell’angolo più esposto agli attacchi esterni.
Il mastio è interamente in pietra squadrata. Anche le coperture sono realizzate con volte a botte in pietra: a serie di coppie sovrapposte nel mastio che a causa della sua grandezza non sarebbe stato facile coprire con un’unica volta. I piani superiori del mastio erano ottenuti con impalcati sovrapposti in legno; essi presentavano numerosi vantaggi: più economici e leggeri, meno ingombranti e, interamente protetti da murature in pietra, non potevano essere incendiati dall’esterno.
Le terrazze superiori sono pavimentate con lastre in pietra. I beccatelli presenti su entrambe le torri (mastio e rocchetta) avevano uno scopo decorativo e come usanza del tempo voleva stavano a simboleggiare la corona sovrana. Servivano come abbellimento di fortezze militari che sarebbero risultate rozze e brutte.